Spazzolavo i lunghi capelli castani davanti l’antico specchio della mia bisnonna. Erano fluenti e morbidi e il mio colore naturale risaltava sul viso ovale esaltando i miei grandi occhi nocciola. La bocca a cuore era di un rosa naturale. Il viso era pulito, senza trucco: sulle guance solo un po’ di fard. Volevo lasciare quanto più naturale il mio aspetto giovane e pulito. Avevo compiuto 19 anni qualche giorno prima. Il mio corpo era ancora ingenuo anche se le forme combattevano per uscire dalla lunga vestaglia di seta che avevo indossato.  Mi alzai dallo sgabello di velluto e la aprii rivelando un corsetto di pizzo cipria abbinato ad una brasiliana. Presi dal comodino il grande diffusore di talco profumato e iniziai a vaporizzarlo sul corpo e sui capelli. Sentii il profumo gentile di fiori avvolgere il mio corpo.
Quel corsetto era perfetto per avvolgere il mio seno sodo stringendo nei punti giusti la vita. I fianchi tondi avvolgevano il mio sedere tonico e rosa. Ma il mio segreto più puro era nascosto tra le mie gambe: quanto di più prezioso potessi offrire a qualcuno. Era merce rara, soprattutto alla mia età. Ed ero stata attenta a conservarmi per il momento giusto. Non era una questione di matrimonio o di persona giusta e non ero una santa.
Per la mia prima volta bramavo qualcosa di diverso e perverso. Volevo essere trattata da regina e servita. Sapevo che se avessi concesso la mia verginità ad un ragazzino qualsiasi, durante la mia adolescenza, avrei probabilmente dimenticato subito tutto. E di certo non sarebbe stato piacevole. Invece, volevo ricordare ogni sensazione del corpo e ogni tocco. Volevo godere anche nel dolore e la mia prima volta sarebbe stata speciale, unica e, soprattutto, con qualcuno che sapeva come toccarmi e come farmi eccitare
Finalmente era arrivata la mia serata speciale. Ci avevo messo molto tempo ma ne sarebbe valsa la pena.

Sentii bussare al grande portone di quel vecchio palazzo che, da sempre, era appartenuto alla mia famiglia. Indossai la lunga vestaglia e attesi che qualcuno venisse a chiamarmi.
Quando la domestica bussò alla porta della mia camera, annunciando gli ospiti, le chiesi di portarli direttamente da me. Non c’era tempo per inutili convenevoli: non avevo organizzato una cena o un intrattenimento per noi. Semplicemente già sapevamo dove stavamo andando e dove saremmo arrivati. E per me ogni attimo di attesa in più era impensabile

Sentivo agitarsi tra le gambe una sensazione familiare: ero eccitata e questa volta non mi sarebbe bastata la lingua e le dita. Questa volta sarei andata fino in fondo. Avrei donato la mia verginità quella notte.

Sentii bussare alla porta nuovamente e diedi il benvenuto ai miei ospiti. Li avevo incontrati ad una serata di beneficenza organizzata dalla mia famiglia proprio in quel palazzo. Nella grande sala da ballo, mentre l’orchestra suonava, sentii i loro occhi avidi su di me. Marito e moglie, entrambi sopra i trent’anni: bellissimi, eleganti e sofisticati. E venni catturata subito dai loro sguardi.
Quando li ritrovai davanti a me, nel silenzio della mia stanza, mi sentii ancora più certa della mia scelta. La sicurezza di lui e la tranquillità di lei erano quanto di più eccitante avessi mai vissuto nella mia vita.
Lui mi sovrastava con la sua altezza e il suo fisico imponente: era muscoloso e atletico senza risultare volgare. I folti capelli scuri illuminavano l’intensità del verde dei suoi occhi. La bocca carnosa mi lasciava pregustare quello che sarebbe successo quella notte.  Lei era bellissima: con i lunghi capelli biondi, che le cadevano morbidi sul seno, e il viso angelico sembrava un sogno. Indossava un abito semplice e lungo, scollato sulla schiena e con uno spacco vertiginoso sulla gamba tonica e abbronzata.

Senza pensarci, senza dire una parola, aprii la vestaglia svelando l’intimo che avevo indossato. Lei mi si avvicinò lentamente e mi accarezzò la guancia scendendo lentamente con le dita sul collo. Quel tocco mi lasciò senza fiato. I miei occhi nei suoi rapiti dall’intensità del desiderio. Si avvicinò sempre di più fino a toccare la mia pelle con le labbra. Sentii il suo profumo avvolgente, che mi fece desiderare di essere già nuda. Le labbra morbide percorsero la zona più sensibile sotto l’orecchio, facendomi sentire la testa leggera. Vidi la figura di lui avvicinarsi sempre di più. Era dietro lei e con un gesto deciso le fece scivolare le spalline dell’abito lasciandola nuda. Completamente. La guardai con stupore misto ad eccitazione. Quei seni pieni e tonici con i capezzoli duri che sporgevano, la pancia piatta che scendeva verso il sesso, pulito e bianco. Mi leccai le labbra e strinsi le gambe per affievolire quel fastidio che sentivo dentro me.
Lui la sovrastò da dietro, toccandola piano e lasciando una scia di baci sulla nuca. Poi le sussurrò qualcosa all’orecchio e lei mi tolse velocemente la vestaglia facendomi girare di spalle. Iniziò lentamente a slacciare il corsetto: sentivo il suo respiro farsi sempre più forte sulla mia schiena. Poi lo vidi, davanti a me. Lui era bellissimo e si era spostato per guardarmi negli occhi. Si avvicinò sempre di più e quando lei lasciò andare da dietro il corsetto lui prese il mio seno tra le mani sfiorando delicatamente i capezzoli con le sue dita. Il suo sguardo mi incatenò a lui, promettendomi qualsiasi cosa desiderassi. Gli toccai il petto nascosto ancora dalla camicia di lino: era forte sotto le mie dita e sentii il bisogno di toglierla subito. La mie dita tremanti andarono sui bottoni aprendoli lentamente. Il suo petto era muscoloso e morbido sotto le mie mani e lo accarezzai tutto finché non sentii le mani di lei prendere le mie per spostarle verso le sue spalle e sfilargli del tutto la camicia. Con calma poi mi accompagnò verso il suo pantalone. Mi bloccai un attimo: il desiderio non mi lasciava più respirare e i suoi occhi erano dentro i miei. Lei si spostò dietro di lui e con calma iniziò a sbottonargli il pantalone. Guardai affamata quei muscoli che scendevano verso il basso e sussultai quando notai che sotto era nudo. Mi abbassai lentamente e con le mani gli feci scivolare i pantaloni fino alle caviglie. Mi trovai davanti la sua erezione dura e grossa. Mi leccai le labbra e toccai con un dito tutta l’asta morbida, poi usai la lingua per accarezzarlo completamente dalla base fino alla punta. Era grande e lucido ed era mio. Lentamente presi la punta in bocca e con la lingua mi mossi con piccole rotazioni. La sua mano sulla mia testa mi accarezzava dolcemente e sentii la mano di lei vicino alla mia bocca. Leccai le sue dita e ne presi una in bocca, poi mi alzai e lasciai che mi toccasse i capezzoli pizzicandoli. Erano entrambi completamenti nudi, ma io avevo ancora addosso le mie mutandine di pizzo. Lui si spostò lasciando che lei venisse davanti a me: mi guardò angelica e con calma scese con la bocca sui capezzoli, torturandoli con la lingua e con i denti. Vidi le mani di lui entrarle dentro.
Mi prese per mano e mi portò verso il letto mentre lui sedeva sulla grande poltrona ai piedi del letto. Mi lasciò cadere sulle lenzuola candide e con calma si adagiò tra le mie gambe. La toccai: presi tra le mani il seno e sentii il mio sesso bagnarsi sempre di più. Posò le sue dita delicate sopra il tessuto di pizzo che copriva, poco, la mia pelle bagnata. Poi con un movimento elegante sentii la sua lingua lambire la mia parte più intima. Era la mia prima volta con una donna ed era una sensazione meravigliosa. Mi appoggiai sui gomiti per guardarla meglio e per osservare lui che fiero teneva nella sua mano l’erezione mentre ci guardava voglioso. Sentii nascere dallo stomaco un calore mai provato e venni dentro le mutandine mentre la lingua di lei toccava il tessuto. Soddisfatta la vidi avvicinarsi al mio viso. Mi leccò le labbra, lentamente. Presi il volto tra le mie mani e accolsi le sue labbra sulle mie. Le nostre lingue si incontrarono e piano la spostai verso le lenzuola e andai con calma verso il basso.
“Dimmi cosa devo fare” sentii la mia voce ingenua e giovane sussurrare quelle parole.
Poi sentii le mani di lui sulla mia testa e una carezza fino alla nuca mi provocò degli spasmi nuovi.
“Leccala lentamente” la sua voce era forte e decisa.
Con le dita si avvicinò al sesso della moglie e aprii le sue labbra per dare spazio alla mia lingua. La leccai lentamente e la sentii sussultare sotto la mia lingua e sotto le dita di lui.
“Adesso prendi il clitoride tra le tue labbra e succhialo, con calma” mi disse ancora.
E lo feci. Lo presi e succhiai piano.
“Adesso spostati e vieni qui” mi ordinò guardandomi fisso negli occhi.
Mi alzai al suo richiamo e mi misi in piedi davanti al letto. Lui mi prese dai fianchi iniziò a baciarmi la pancia e risoluto portò le mani verso le mutandine. Le strappò senza fare alcuno sforzo e mi ritrovai nuda.
“Adesso stenditi accanto a lei e apri le gambe.”
Non me lo feci ripetere di nuovo. Lei mi guardò, mi prese la mano e se la portò sul sesso bagnato. Lo sentii muoversi tra noi e poi si inginocchiò davanti alla moglie. Iniziò a leccarla mentre lei portò la sua mano su di me. La sentii venire sotto il tocco esperto della sua lingua poi lo vidi spostarsi tra le mie gambe. La sua lingua iniziò a giocare con il mio sesso mentre le labbra di lei si appropriavano del mio capezzolo. Ero stimolata ovunque e bastò poco per farmi venire nella sua bocca.
Quando alzò il viso verso di me notai le sue labbra bagnate di me. Si avvicinò e mi bacio lasciandomi provare il mio sapore.
“Adesso voglio che ci guardi. Penetrerò mia moglie e tu osserverai ogni attimo. Poi quando sarai pronta farò lo stesso con te. Dolcemente.”
Le sue parole mi fecero sussultare. Mi prese tra le braccia e mi fece sedere sul letto con il capo poggiato sulla testiera. Poi prese lei e con un gesto la giro di pancia sul letto. Le posò un cuscino sotto la pancia per alzare il sedere verso di me. Si posizionò dietro di lei e portò le sue labbra sul suo sesso umido. La leccò lentamente infilandole due dita dentro. La sentii ansimare. Si girò verso di me e con le labbra ancora bagnate di lei mi baciò.
Tornò su di lei e vidi le sue dita entrare nuovamente poi accostò la sua erezione sulla sua fessura  e si spinse dentro di lei.
“Guarda ogni cosa, voglio che tu sappia quello che ti farò dopo” mi disse.

Lo vidi spingersi dentro fino in fondo mentre lei si muoveva con sempre più foga per farlo entrare in fondo. Finchè non la sentii godere come mai mi era successo e vidi lui abbandonarsi all’orgasmo dentro di lei. Si spostò e vidi colare il suo orgasmo sulle gambe di lei. Mi eccitai così tanto che mi avvicinai e senza dire niente leccai il suo fluido dalle gambe. Fu un attimo arrivare di nuovo con la lingua tra le sue pieghe e leccarla. Poi sentii lui alzarsi e spostarsi dietro di me: sentii la sua lingua sulla mia fessura.
“Dimmi quando stai per venire” mi disse con la voce roca.
La sua lingua leggera si spostava ovunque dentro me e poi succhiò il clitoride. Per me fu abbastanza.
“Sto per venire” dissi ansimando.
Lo sentii con la lingua entrare dentro di me e poi sentii il suo dito dentro. Prima uno e poi due.
“Quanto sei stretta” mi disse continuando a leccare.
Le due dita mi riempirono totalmente muovendosi dentro di me. Venni urlando. Di nuovo.
Sentii le mani di lei toccare il mio seno e poi la sua bocca avvicinarsi alla mia. Mi spostò con le spalle sul letto e mi fece stendere.

“La tua prima volta sarà indimenticabile con noi. E non sarà l’ultima. Ti vogliamo così tanto” mi disse guardando prima me e poi il marito. “Adesso rilassati, lasciati andare. La prima volta sarà un po’ dolorosa ma la renderemo incredibile.”
La accarezzai e tornai con le mie labbra sulle sue. “Grazie” le dissi. Poi mi volta verso di lui e gli dissi: “Prendimi, adesso”.

Lei si spostò e lo lasciò avvicinare a me. Si posizionò tra le mie gambe e sentii la sue erezione sulla mia fessura. Poi sentii le labbra di lei sul mio seno che lentamente lambivano ogni parte della mia pelle. Poi lui si mosse piano e iniziò ad entrarmi dentro. Sussultai per la pienezza. Lei spostò le sue mani tra di noi: sentii il suo dito sul mio clitoride. Con piccoli gesti lo circondò facendomi rilassare e lui entrò ancora di più.
“Ci sono quasi. Adesso prenderò la tua verginità e poi ti scoperemo per tutta la notte” mi disse.
E lo fece. Si spinse ancora di più e sentii una invasione dentro di me.
Mentre lei si muoveva con gesti circolari sul mio clitoride lui affondava dentro me. E fu la sensazione più bella della mia vita.

E quello fu solo l’inizio.

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